Zero-party Data: il futuro del marketing personalizzato e il ruolo cruciale delle social communities
Nell’ambiente del marketing digitale si parla sempre più spesso di Zero-party Data, termine coniato da Forrester in una ricerca.
Ma cosa sono questi dati, perché sono così importanti per il big data management e quale ruolo giocano le social communities in questo contesto?
Gli Zero-party Data offrono agli operatori di marketing opportunità aggiuntive di raccogliere informazioni preziose, utilizzabili, e raccolte in modo etico, in un momento in cui la raccolta e l’utilizzo dei dati sono diventati pieni di sfide e insidie legate alle modalità di opt-in ed ai sistemi di privacy.
La definizione di Zero-party Data che Forrester fornisce, è la seguente:
“Gli Zero-party data sono quei dati che un utente condivide intenzionalmente e in modo proattivo con un brand”.
li Zero-party Data differiscono dagli altri tipi di dati (First-party data, Second-Party Data e Third-party Data) perché sono forniti dal cliente in modo spontaneo e non correlati esplicitamente e direttamente ad attività necessarie, come ad esempio i dati relativi alle transazioni e-commerce.
Sono le informazioni che un cliente vuole che un’azienda conosca, e non hanno la natura invasiva che possono avere alcune forme di raccolta dati.
Tabella – Gli Zero-Party Data nel contesto dei dati di marketing
Fonte : https://www.digital4.biz/marketing/zero-party-data-che-cosa-sono-e-in-che-modo-i-clienti-forniscono-spontaneamente-i-loro-dati/
In che modo gli utenti forniscono questi dati?
Ad esempio, attraverso la risposta a sondaggi o la compilazione dei campi richiesti dagli opt-in. È il caso di un utente che esprime il proprio consenso a essere inserito in una mailing list.
È il principio dello scambio: l’utente offre i suoi dati in cambio di contenuti di valore di natura informativa e/o commerciale. Così il brand ottiene indirizzi e-mail, numeri telefonici e informazioni utili alla profilazione.
Gli Zero-party Data sono importanti non solo perché alimentano il cosiddetto permission marketing, ma anche perché consentono ai brand di contestualizzare e personalizzare le loro strategie di marketing, migliorando l’efficacia degli sforzi di personalizzazione delle esperienze del cliente / utente.
È una logica win-win: gli Zero-party Data aiutano i brand a focalizzare e ridurre gli sprechi nelle attività di marketing e, al contempo, facilitano e migliorano l’esperienza del cliente/utente che interagisce con il brand.
Sfruttando esperienze digitali interattive, su siti ed app, che conducono ricerche, accumulano opt-in e offrono un’esperienza di utilizzo migliore per il cliente, i professionisti del marketing pertanto possono raccogliere le informazioni sulle preferenze e le intenzioni di acquisto necessarie per fornire una vera personalizzazione.
In questo contesto le Social Communities, veri e propri social network proprietari del brand, offrono strumenti evoluti per raccogliere in maniera strutturata Zero-party Data e promuovere in maniera più coerente e contestualizzata prodotti e servizi con strumenti di promozione e marketing automation dedicati.
Esse offrono una grande varietà di strumenti tra cui:
- dati espliciti: come posts, commenti, like, connessioni, follow, sondaggi etc;
- dati impliciti: come interessi, grafo sociale, appartenenza ad un determinato cluster, etc;
- dati relativi alla continuità di esperienza dell’utente,
che consentono al brand di raccogliere informazioni rilevanti per offrire esperienze utente personalizzate e promuovere in maniera più coerente e contestualizzata prodotti e servizi con strumenti di promozione e di marketing automation dedicati.
SelfCommunity è una piattaforma che consente ai brand di creare e sviluppare Social Communities proprietarie e offre tutti gli strumenti utili ai brand per migliorare il business usando i dati condivisi intenzionalmente e proattivamente dagli utenti e consumatori.
La piattaforma consente a utenti e clienti di interagire nella Social Community attraverso tutte le funzionalità più comuni e avanzate di un social network.
Tutte le attività e i momenti di interazione vengono tracciate in modo organico e strutturato dalla piattaforma fornendo al brand un set completo di dati e KPI rilevanti per supportarlo nella costruzione e nell’ottimizzazione della sua Social Community e della sua strategia di marketing.
In particolare la piattaforma rende disponibile un completo ambiente di Social Analytics che consente di:
- a) analizzare la tipologia degli utenti, il loro utilizzo, il comportamento, engagement, retention e attività di gamification;
- b) valutare i contenuti e le performance della community;
- c) sintetizzare dati e indicatori di marketing operativi e strategici.
La piattaforma integra inoltre potenti strumenti di marketing che:
- consentono di valorizzare e sfruttare i dati raccolti e utilizzarli per creare campagne di comunicazione per promuovere prodotti e servizi;
- aumentare la fidelizzazione e ridurre il churn;
- ottenere feedback preziosi e effettuare ricerche di mercato.
In più, attraverso strumenti nativi e API, SelfCommunity può integrarsi con i principali software e applicazioni web (crm, piattaforme e-commerce, tools di business intelligence,…)
Attraverso una Social Community proprietaria il brand può acquisire dagli utenti indicazioni, intuizioni, preferenze e intenzioni in un contesto integrato, real-time e pronto ad essere valorizzato con azioni di marketing mirate.